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Domande al Pediatra

A mio figlio gocciola il naso e starnutisce. È allergia?


Nei bambini con famigliarità per atopia (genitori con dermatite atopica, asma bronchiale e/o pollinosi) a partire dai 3-4 anni d’età si possono manifestare i primi sintomi delle malattie allergiche inalatorie.

All'inizio è difficile distinguere fra un banale raffreddore virale ed una rinite allergica. Nel caso in cui i disturbi si presentano nei mesi primaverili e/o estivi, durano più dei classici 7 giorni, sono associati a congiuntivite e migliorano nei giorni di brutto tempo, allora è giusto pensare a questa ipotesi. Si consiglia inizialmente di provare ad assumere un antistaminico per bocca (gocce, sciroppi o pastiglie) per alcuni giorni ed osservare il bambino. Vanno preferiti gli antistaminici senza effetto sedativo di ultima generazione (per esempio desloratadin, levocetirizin, bilastin, fexofenadin). Se i sintomi migliorano e/o scompaiono, allora vale la pena consultare il proprio pediatra e prevedere, senza urgenza, dei test allergologici. Questi ultimi si possono eseguire per mezzo di test cutanei (Prick) o nel sangue (RAST/CAP) e non vi sono limiti inferiori di età.

Se durante le stagioni seguenti i sintomi dovessero aumentare d’intensità, protrarsi su più mesi, non fossero ben controllati con i farmaci antiallergici e fossero presenti anche sintomi di tosse e/o asma bronchiale, è indicato parlarne con il pediatra di famiglia. Verosimilmente sarà da prevedere una valutazione presso uno specialista allergologo per discutere una terapia di desensibilizzazione. Questa terapia, che alcuni anni fa ha festeggiato i 100 anni, è l'unica in grado di guarire dalla pollinosi e dall’asma allergica: l'efficacia è maggiore a 80%, la durata è di 3 anni e si può eseguire per mezzo di iniezioni sottocutanee o pastiglie/gocce sottolinguali. Questa seconda opzione è indicata nei pazienti più piccoli.



Dr. Giovanni Ferrari Caposervizio di allergologia Ospedale Regionale di Bellinzona e Valli